Bollettino 24 Luglio 2017 – Emergenza Sangue, “Invecchiamento”, Istamina

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Rignano sull’Arno, 24 Luglio 2017                                                            Ai Soci Donatori e Donatrici

                                                                                                                 Ai Simpatizzanti

METEO DEL SANGUE

Mentre andiamo in stampa, a livello regionale, c’è una situazione di emergenza di scorte per i Gruppi A, Zero e B (Positivi e Negativi). Dateci le vs/ preferenze di date per la Donazione. Indirizziamo verso la raccolta del Plasma gli altri Gruppi.

Sangue: nel 2016 una donazione ogni 10 secondi

In Italia, nel 2016, una donazione di sangue ogni 10 secondi ha permesso di fornire a quasi 660mila persone le trasfusioni salvavita, oltre che a garantire a pazienti affetti da diverse malattie i farmaci plasmaderivati di cui avevano bisogno. Questi i numeri del sistema italiano forniti dal Centro Nazionale Sangue in occasione del World Blood Donor Day, che l’OMS celebra il 14 giugno. In Italia le associazioni dei donatori hanno celebrato la Giornata mondiale della donazione di sangue con un evento che si è tenuto all’Auditorium del Ministero della Salute di viale G.Ribotta, alla presenza della Ministra Lorenzin.

Oltre 3 milioni di donazioni nel 2016, ma i donatori “invecchiano”

Lo scorso anno il sistema ha registrato oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma (esattamente 3.036.634), mentre i donatori sono stati un milione e 688mila, una cifra in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente e che è anche la più bassa dal 2011. Nel dettaglio i donatori abituali sono stati 1.370.556 (81,2%), mentre quelli nuovi 317.071 (18,8%), mentre a livello di genere si registra una netta prevalenza per i maschi, che sono il 70%. Circa il 27% del totale rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 28% in quella 46-55, il 13%in quella 18-25 e 56-65 mentre il 18% è tra 26 e 35 anni.
L’andamento degli ultimi anni vede un progressivo invecchiamento dei donatori, con un calo nelle fasce più giovani e un aumento in quelle più in là con l’età.

Donatori per regione

In Italia il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, mentre la Calabria è quella che ne ha meno.

Nel 2016 trasfusioni in aumento del 3,7%

Sono stati quasi 660mila (659.486) i pazienti trasfusi nel 2016, in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, pari a 10,9 persone ogni mille abitanti. In totale sono state trasfuse quasi 3 milioni di unità di emocomponenti (oltre 8mila al giorno), mentre più di 800mila chili di plasma sono stati inviati alle aziende per il frazionamento. In generale gli obiettivi di autosufficienza nazionale per il 2016 sono stati mantenuti per quanto riguarda il sangue, sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del CNS, grazie al meccanismo di compensazione che prevede che regioni che raccolgono più sangue del fabbisogno lo cedano a chi è in crisi. A contribuire maggiormente sono state nel 2016 Piemonte (32%), Veneto (16%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Lombardia (12%), Provincia autonoma (PA) di Trento (8%), Emilia-Romagna (4%), Campania, Valle d’Aosta e PA di Bolzano (circa 2% ognuna). “Il sistema è sostanzialmente in equilibrio, ma in alcune regioni periodicamente è necessario ricorrere alla compensazione – sottolinea Liumbruno -. La Sardegna ad esempio ha un’ottima raccolta, ma non è autosufficiente perché ha molti pazienti talassemici, che necessitano di molto sangue per le terapie. È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta. Per questo si fa appello alla sensibilità delle Regioni affinché consentano alle strutture trasfusionali una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura in modo da venire maggiormente incontro alle esigenze dei donatori”.

I dati della ns/ Comunale sono in linea con quanto esposto, e anche più confortanti, ma è un fatto che il Gruppo delle Donatrici e dei Donatori sta invecchiando (come Persone lo facciamo tutti i giorni e non è questo che ci preoccupa) e gli ingressi non compensano le uscite.

Vi invitiamo tutti a fare uno sforzo per presentarci persone che possano essere tentati dal condividere la ns/ passione civile.

 

ISTAMINA

Molte Persone con una alimentazione disordinata possono cumulare alimenti ricchi di istamina con altri istamino-liberatori delle quote già presenti nel ns/ organismo ed andare incontro alle difficoltà di cui sotto.

Cos’è?

L’istamina è una sostanza che si trova praticamente in tutti gli organismi vegetali o animali e agisce da “mediatore chimico”, cioè che permette il passaggio di segnali tra le cellule in alcune reazioni del nostro corpo; questa sostanza è contenuta soprattutto nelle cellule che si occupano delle risposte allergiche.
Il nostro organismo, infatti, la produce in particolare come risposta ad un allergene. Serve quindi a mettere in allerta il corpo quando è presente qualcosa di estraneo e dunque potenzialmente pericoloso. Livelli molto alti di istamina portano alla comparsa di reazioni allergiche, ecco allora che in alcuni casi si ricorre all’assunzione di antistaminici naturali.

Intolleranza all’istamina

Tuttavia l’istamina è presente anche in alcuni alimenti, soprattutto se stagionati o non correttamente conservati; altri alimenti invece, pur non presentando istamina, contengono sostanze che attivano una massiccia liberazione di quella presente nel nostro corpo. Tali alimenti vengono definiti istamino-liberatori.

Generalmente una persona sana è in grado di gestire cibi ricchi di istamina o istamino-liberatori grazie ad un enzima detto diaminossidasi (DAO), presente al livello dell’intestino tenue, che si occupa della degradazione della sostanza evitandone l’assorbimento; il problema insorge quando non vi è equilibrio tra assunzione o liberazione di istamina e deterioramento di quest’ultima. Di conseguenza, l’istamina in eccesso si riversa nel sangue provocando intolleranza con la comparsa di sintomi che possono facilmente essere scambiati per reazioni allergiche: come disturbi gastroenterici, prurito e orticaria, mal di testa ecc.

Di norma, i disturbi compaiono dopo circa 45 minuti dall’assunzione di alimenti contenenti istamina o istamino-liberatori e scompaiono dopo un lasso di tempo variabile. Inoltre, poiché il contenuto di istamina non è costante, i sintomi possono talvolta verificarsi e talvolta no, anche ingerendo lo stesso alimento. È soprattutto il consumo combinato e ripetuto di alimenti ricchi istamina che può condurre alla comparsa di sintomi molto accentuati.

Alimenti ricchi di istamina e istamino-liberatori

La formazione di istamina all’interno degli alimenti richiede delle condizioni particolari: la presenza di aminoacidi liberi, microrganismi e batteri. Ecco perché tra gli alimenti ricchi di istamina ci sono soprattutto quelli sottoposti a stagionatura, fermentazione, maturazione e prolungata conservazione in magazzino. In particolare il pesce, se conservato male o per troppo a lungo, può mettere a rischio la salute in quanto troppo ricco di istamina.

Alimenti ricchi di istamina:
  • Pomodori, crauti, spinaci;
  • Conserve;
  • Ketchup e salsa di soia;
  • Pesce in scatola: sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe ecc.
  • Pesce affumicato: aringhe, salmone ecc.
  • Crostacei e frutti di mare;
  • Salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella ecc.
  • Formaggi fermentati e stagionati;
  • Alcolici: vino, birra ecc.
  • Aceto di vino;
Alimenti istamino-liberatori:
  • Cioccolato/cacao;
  • Fragole, banane, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi ecc.), kiwi, lamponi, pere, avocado;
  • Molluschi e crostacei;
  • Albume d’uovo;
  • Carne di maiale;
  • Frutta secca: noci, nocciole, mandorle e anacardi;
  • Caffè.

Alimenti consigliati in caso di intolleranza

In caso di intolleranza all’istamina le raccomandazioni dietetiche generali prevedono l’assunzione di cibi freschi e quindi la riduzione al minimo, se non la privazione, di alimenti ad alto contenuto di istamina e istamino-liberatori.
Allo scopo di evitare carenze nutrizionali, è opportuno che venga valutata con il medico la tollerabilità individuale e l’effettiva necessità di eliminare dalla dieta certi tipi di alimenti.

Per esempio:
  • Carni e pollami freschi o surgelati scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile;
  • Pesci freschi o surgelati: come merluzzo, trota ecc. (La conservazione dei pesci a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica);
  • Formaggi freschi: ricotta, latte, yogurt, panna ecc.
  • Frutta preferibilmente fresca: come mele, pesche, albicocche, meloni, cachi ecc. (Ad esclusione di quella precedentemente citata);
  • Verdura a foglia larga: lattuga, cicoria ecc. Ma anche carote, cavolfiore, zucchine, cetrioli, broccoli. (Ad esclusione di quella precedentemente citata);
  • Consumare ogni giorno pane, pasta o riso integrali alternandoli ai prodotti raffinati;
  • Olio extravergine di oliva a crudo nella giusta quantità per condire gli alimenti;
  • Aceto di mele per insaporire le pietanze;
  • Acqua: almeno due litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale naturale).

 

Vi saluto fraternamente.                                                               Enrico Ferroni – Presidente

IL SANGUE NON HA PLURALE

 

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