Gruppi Negativi

SUI GRUPPI SANGUIGNI E FATTORE RHESUS

Nel 1901 gli studi dell’austriaco Karl Landsteiner (Ebreo viennese poi rifugiatosi negli USA) lo portarono a scoprire i gruppi sanguigni. Tale scoperta, che gli valse il premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1930, rivoluzionò la credenza diffusa a quei tempi in base alla quale il sangue era un tessuto identico in tutti gli individui.

In particolare Landsteiner individuò la presenza di quattro diversi gruppi sanguigni, che denominò A, B, AB e 0. Il motivo di questa differenziazione fu scoperto in seguito quando si notò l’esistenza dei cosiddetti antigeni eritrocitari.

Il gruppo sanguigno di appartenenza viene ereditato dai genitori ed è immutabile dalla nascita alla morte. La frequenza di tali gruppi varia in base all’etnia della popolazione: in Inghilterra circa il 40% degli individui è di gruppo A e solo il 10% è di gruppo B; in India il gruppo A è presente nel 27% dei casi ed il gruppo B nel 50%. Il gruppo sanguigno AB è il più raro in Europa.

Tratto da: http://www.my-personaltrainer.it/gruppo-sanguigno.html

Ricerche successive misero in luce l’esistenza di altri antigeni di cui è importante tener conto nella pratica delle trasfusioni. Tra questi il più importante è il cosiddetto fattore Rh, un antigene scoperto da un gruppo di ricercatori capitanati dallo stesso Landsteiner, intorno al 1940.
La scoperta del fattore Rh fu resa possibile dagli studi condotti su un gruppo di macachi Rhesus, da cui derivò il nome Rh.
Nel torrente circolatorio, indipendentemente dal gruppo sanguigno, l’antigene Rh può esserci o essere del tutto assente. Nel primo caso si parla di Rh positivo (Rh+), nel secondo di sangue Rh negativo (Rh).

La trasfusione

A differenza di quanto accadeva per i gruppi sanguigni A, B e 0 un individuo Rh non ha nel suo sangue gli anticorpi per il fattore Rh. Questi anticorpi si formano non appena il paziente riceve una trasfusione di sangue Rh positivo, oppure una donna Rh- concepisce un figlio Rh+. Il processo è all’inizio molto lento e non causa problemi nell’immediato.
Le complicazioni insorgeranno soltanto nel caso di una seconda trasfusione da un donatore incompatibile, quando il sangue del paziente sarà già ricco di anticorpi anti-Rh che andranno ad aggredire i globuli rossi trasfusi provocandone l’agglutinazione.

Da madre in figlio

Il fattore Rh positivo è un carattere dominante e per questo motivo, un soggetto Rh è sicuramente omozigote per quel carattere (un Rh ricevuto dal padre ed un Rh ricevuto dalla madre). Al contrario un individuo Rh+ può essere sia omozigote (Rh+ Rh+) sia eterozigote (Rh+ Rh).

Un caso particolare è rappresentato dall’incrocio tra una donna con gruppo sanguigno Rh ed un uomo portatore del gene Rh+. Le possibili combinazioni sono riportate in tabella:

Mentre nel caso A nasceranno sicuramente figli Rh positivi, perché il padre omozigote ++ è dominante, nel caso B vi è una probabilità del 50% che la donna dia alla luce un figlio Rh negativo.

La gravidanza

Dato che la mamma ha gruppo sanguigno Rh si crea una incompatibilità tra il suo sangue e quello del bambino Rh+ che porta in grembo. Durante la gravidanza questa incompatibilità non crea alcun problema in quanto i globuli rossi del feto non vengono in contatto con il sangue materno. Tale contatto si verifica invece al momento del parto ed in particolare durante il distacco della placenta. Il sangue materno, come visto precedentemente nel caso in cui il paziente Rh riceva una trasfusione di sangue da un Rh+, comincia a produrre gli anticorpi anti-Rh.
I problemi, anche in questo caso, non si manifestano nell’immediato ma insorgono solo in caso di una seconda gravidanza. Se anche il secondo figlio sarà portatore del fattore Rh+ gli anticorpi materni aggrediranno i globuli rossi del feto causando gravi problemi nel nascituro (malattia emolitica).
Oggi fortunatamente i medici hanno a disposizione dei test molto precisi per valutare tale ipotesi che, nel caso venga confermata, potrà essere allontanata semplicemente somministrando subito dopo il primo parto farmaci (immunoglobuline provenienti da lavorazione di Plasma)in grado di distruggere gli anticorpi anti-Rh.

UN PO’ DI ARCHEOLOGIA

E di ns/ riflessioni.

Questo articolo esplora la tesi che una parte dell’umanità sia stata concepita ed allevata da alieni come una razza di schiavi, giusto per lavorare nelle miniere di oro,  dal momento che il 97% del nostro codice genetico risulta disattivo, e possiamo disporre di appena il 3%, utile semplicemente alla sopravvivenza.

Molti di noi hanno avuto modo di sapere qualcosa in merito ai gruppi sanguigni dalle lezioni di scienze apprese a scuola. Tuttavia se si confrontano le nozioni scolastiche con gli studi ed i dibattiti pubblicati sulle riviste scientifiche ci si accorge come i dati più interessanti sul tema siano stati ‘accidentalmente’ omessi dai programmi didattici di base.

Non esiste plausibile spiegazione scientifica circa la provenienza del gruppo RH negativo. La scienza ortodossa si è limitata a ipotizzare che si tratti di una non meglio identificabile, casuale mutazione genetica.
Circa l’85% degli umani europei (tipo caucasico, perché in Cina non è così) possiede il gene scimmiesco RH, mentre nel restante 15% in Europa, non è riscontrabile il fattore RH (RH-) e ciò potrebbe essere spiegato dalla presenza di un gene alieno.

Il gruppo più comune

Il più comune tipo di sangue umano è il gruppo 0, che è universale. I tipi di sangue sono suddivisi in due gruppi: positivi e negativi in base al fattore RH. Il fattore RH è così denominato perché collegato al nesso genetico tra umanità e scimmie Rhesus, individuabile da una specifica proteina ematica.
Quando nel sangue di un individuo è presente il fattore RH, si dice che il suo sangue sia di tipo RH positivo (RH+). Se il test restituisce esito negativo, vuol dire che il fattore Rhesus è assente.

È stato provato che uno dei fattori ereditari più stabili e meno suscettibili di mutazioni generazionali sia proprio il sangue. Come si diceva, la maggior parte delle persone – circa l’85% – possiede sangue RH positivo, elemento a sostegno della tesi secondo cui gli esseri umani si sarebbero evoluti dai primati. Tuttavia esiste un restante 15% che risulta del tutto sprovvisto del fattore RH. Se è vero che il gruppo sanguigno rientri tra le caratteristiche genetiche meno mutevoli, da dove proverrebbe il tipo RH negativo?

Si tratta di un interrogativo che per decenni ha lasciato perplessi gli scienziati. Alcune prove suggeriscono che il fattore RH negativo sia apparso sul pianeta circa 35.000 anni fa, all’interno di alcune aree geografiche molto circoscritte, al punto da sembrare collegato con alcuni particolari gruppi sociali e tribù. Le aree in cui la sua presenza fu riscontrata in misura maggiore sono la Spagna settentrionale, la Francia meridionale e la etnia basca. Un’ altra etnia con alta concentrazione del fattore RH- è quella ebraica dell’Est.

Il Pianeta degli Dei 

E’ certamente un tema non centrale della ns/ attività di promozione del dono del Sangue e Plasma, ma appassionante: chi volesse proseguire può continuare per esempio con le opere del  sumerologo Zecharia Sitchin (di cui è disponibile anche il libro Il Pianeta degli Dei http://avisrignano.altervista.org/wp-content/uploads/2020/01/Sitchin-Il-Pianeta-degli-Dei-pdf.pdf), o dei suoi critici (http://www.nibiru2012.it/nibiru-2012/le-falsita-di-sitchin-prima-parte.html) come pure https://www.nibiru2012.it/metropoli-di-200-000-anni-fa-in-africa/. Oppure al sito iarga.it